La complessa questione dell’azienda Tmm vola sui banchi di Montecitorio. La deputata e Presidente dell’Unione Valdera, Lucia Ciampi, assieme ai colleghi onorevoli dell’area pisana, Susanna Cenni e Stefano Ceccanti, ha infatti presentato recentemente un’interrogazione relativa alla ditta pontederese in liquidazione.
“Il nostro intento – dichiara Ciampi - è quello di portare all’attenzione dei Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali la critica situazione che oltre 80 lavoratori e lavoratrici si trovano a vivere dall’estate 2017, all’indomani dell’inaspettata chiusura della storica ditta di marmitte per la quale prestavano servizio”.
“Quello che chiediamo – continua - sono interventi urgenti per tutelare operai e operaie che ad oggi si trovano senza un’occupazione e per verificare ogni possibilità esistente per poter rilanciare questa azienda, che affonda radici profonde nella storia produttiva della provincia pisana”.
Fin dall’inizio della crisi Tmm, vale a dire dal mese di agosto dell’anno passato, l’Unione Valdera ha mostrato la sua vicinanza ai dipendenti della ditta. Sia il Presidente, Lucia Ciampi, che i Sindaci dei Comuni dell’Unione, in primis il Primo Cittadino di Pontedera, Simone Millozzi, hanno portato la loro solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici in mobilitazione, aprendo con loro un canale diretto di dialogo.
“Grazie al clima di confronto e scambio che si è instaurato tra gli operai e diversi livelli istituzionali – specifica la deputata della Valdera -, sono stati numerosi i tentativi che in questi mesi si sono susseguiti, in cerca di una soluzione alla vicenda. Tra le ipotesi che si sono profilate per una ripartenza, particolarmente accreditata è stata quella della costituzione di una cooperativa, con il diretto coinvolgimento nella gestione degli operai Tmm.” “Si tratta del cosiddetto workers buyout, che possiamo tradurre con ‘impresa rigenerata dai lavoratori’, un istituto attivo in Italia dal 1985, grazie alla visione anticipatrice del ministro Giovanni Marcora. Uno strumento efficace di politica attiva del lavoro, capace di salvaguardare in questi anni realtà significative del nostro settore manifatturiero, per un totale di oltre 17.000 posti di lavoro”.
“Dagli anni ‘80 del ‘900 ad oggi – prosegue l’on. Ciampi - è esistita un’Italia di lavoratori che non hanno accettato il compiersi di un destino che li aveva condannati alla disoccupazione. Uomini e donne che hanno unito le loro forze e hanno spesso anche rischiato i loro soldi, si sono rimboccati le maniche e hanno rigenerato le imprese per le quali lavoravano, trasformandole in cooperative. Affinché un progetto di questo genere possa concretizzarsi anche per la TMM, sono però necessarie commesse. Decisive a questo proposito sono e saranno le scelte industriali del principale committente, vale a dire il gruppo Piaggio, il cui indotto rappresenta una delle principali fonti occupazionali in tutta l’area pisana".
“Proprio per questo motivo – conclude il Presidente Ciampi -, abbiamo deciso di prendere posizione in merito, sollecitando i Ministri competenti a esprimersi e mobilitarsi a sostegno della difficile situazione che coinvolge i lavoratori Tmm e, in senso più generale, per le criticità relative ai livelli occupazionali delle aziende che rientrano nel bacino dell’indotto Piaggio”.